sabato 14 marzo 2009

11 - Butch Cassidy and Sundance Bill (Venerdi 13 Marzo)




















Innanzitutto tre appunti:
1) Auguri al Bina (cazzo, sono 40!!!)
2) Mentre noi siamo lontani, Ubo (coinquilino di Sandro, per chi non lo conoscesse) ha sfondato gli argini, superando la quota 100 chili. Per qualcuno questa è una notizia importante. Peccato non esserci
3) Praja, senti un po’ cosa ho fatto. Per la prima volta nella mia vita ho giocato a poker. Durante un pernottamento in mezzo al nulla abbiamo fatto un texas hold ‘em in 5. Sul tavolo c’erano tre K, un asso e un otto. Abbiamo rilanciato in tre. Gli altri due avevano in mano un asso a testa e quindi avevano lo stesso full. E io cosa avevo in mano? Il quarto K. Per una volta sarai orgoglioso di me. Ora viene la nota dolente, ti dico quello che ho vinto: quattro evidenziatori (valevano 100 l’uno), due post-it (50) e sei pennarelli (20). Non avendo niente in tasca, erano i soldi. Ti prego, non urlare il tuo disgusto davanti allo schermo del pc.

Ecco le foto promesse:
http://www.flickr.com/photos/drino70/sets/72157614922279367/detail/


http://www.flickr.com/photos/drino70/sets/72157615192550545/detail/



Ora veniamo a noi.
Da Sabato scorso, come detto, siamo in Bolivia e non ci siamo davvero annoiati.
Sabato e Domenica eravamo a Tupiza, cittadina del sud Boliviano dove hanno fatto l’ultima rapina (vi hanno anche girato il film) Butch Cassidy and Sundance Bill.
Domenica abbiamo fatto un insolito triathlon di sei ore: due di cavallo, due di bici e due di Jeep, alla scoperta di posti stupendi tutti dentro canyon mozzafiato.
Avevo qualche timore per il cavallo, (non conoscevo le mosse) ma è andato tutto bene.
Appena arrivati alla scuderia, il capo ha preso di mira il Drino dandogli il cavallo all’apparenza piu alto. Sandro ha spiegato che c’ero anch’io, ma quello niente, il cavallo bianco era per il Drino. Agli ordini.
Poi mi ha dato il mio. Si chiamava Pajaro e, quando gli ho chiesto com’era, dicendogli che avevo esperienza zero, rassicurandomi, mi ha detto:
“Sei stato in Argentina?”
“Si, certo”
“Conosci il Pajaro Loco?”
“No,cos’è una filastrocca?”
“Nooo, è un rodeo. Pajaro correva li”
“Cazzo, allora è agitato”
“No, adesso è tranquillo”
Se lo dici tu…
Alla fine si è dimostrato davvero bravo.e ovviamente il mio cavallo è quello che ha fatto piu cacca di tutti.
A un certo punto ero così preso, in mezzo a canyon, montagne rosse, fiumiciattoli da guadare, che mi sono sentito come Zeb Macahan, anzi, come Luke (mi hanno riferito che in Gomorra si parla di Zeb. Non ho ancora letto il libro e comunque io, mio fratello, un po’ il mi babbo e soprattutto mio zio, siamo fans sfegatati de Alla Conquista del West, quindi niente plagio per la citazione).
E per chi non lo sapesse, il sosia di zio Zeb esiste ed abita ad Uboldo. È il padre di uno dei bambini che alleno: ciao Alfonso.
Comunque ancora adesso non conosco le mosse. Praticamente ho passato quasi tre ore a fare quello che voleva lui. In alcune occasioni mi è sembrato di essere riuscito a dargli un ordine con le briglie (o redini, o quello che sono), tipo vai a destra o a sinistra, ma molto probabilmente ci è andato perché aveva già deciso. In una, invece, sono sicuro di aver condotto il gioco. Mentre Pajaro stava abbandonando il sentiero per andare a sinistra in mezzo a degli alberi, io prontamente l’ho invitato ad andare a destra. Ci ho messo un po’ per convincerlo,ma alla fine ce l’ho fatta. Solo che lo vedevo che mi guardava con la coda dell’occhio pensando che fossi un cazzone. Allora mi sono girato da Michael (nome tipicamente boliviano, di un Gaucho di 15 anni che aiutava il padrone) per chiedere quale fosse la strada giusta e lui ovviamente mi ha fatto segno di andare a sinistra. Cazzo, il cavallo sapeva la strada a memoria, non è giusto…

A un certo punto ho chiesto a Sandro secondo lui quanto pesava un cavallo.
La sua risposta, scherzosa, è stata di 250, 300 chili.
Io ho detto che era di piu e anche lui era della stessa opinione.
Chiedo al capo e mi dice che il cavallo pesa all’incirca il doppio della persona che porta (adesso capisco la scelta iniziale).
Comunque mi dice che il mio pesa al massimo duecento chili.
Mi giro dal Drino e gli urlo
“Pesa due Ubo”
All’inizio non ci credeva, ma poi gli spiego la proporzione fra cavallo e uomo, e allora estrae una perla delle sue
“Vuoi dire che allora Galeazzi non può salire su un cavallo?”

Comunque andare a cavallo non è niente male. Mi sa che quando torno ne noleggio uno e vado al McDrive di McDonald. Voglio vedere cosa mi dicono.

Lunedi siamo partiti per una quattro giorni all’avventura in cinque su una jeep, completamente isolati dal mondo (dormendo in baracche), partendo da Tupiza e, girando intorno al lago salato, arrivando a Uyuni (centro Bolivia).
Di solito nelle mie mail non descrivo mai i posti che vedo e le sensazioni che provo. Questo per non fare incazzare gente che è al freddo, nella nebbia e per di piu al lavoro e gia mi manda a cagare per il solo fatto di essere in vacanza.
Questa volta però consentitemi un brevissimo commento: se il Machu Pichu non mantiene le attese che ho, questo è il posto piu bello della vacanza.
Inimmaginabile ed indescrivibile.
Tra l’altro, mega partita di basket (cazzo, qui tutti i paesini, anche quelli piu sfigati in mezzo al niente, hanno due, dico due, campi da basket all’aperto) 5 contro 5 a 4200 metri. Eravamo io, il Drino, una australiana, una boliviana di tre anni e lei, la Catarina Pollini della Bolivia: Rosa, otto anni, fortissima. Avrà fatto trenta punti (giocava con i mocassini).

Una citazione a quello che in spagnolo definiscono “amigo de mierda”: Sandro.
Dopo un bagno termale a 4000 metri, non solo si è rifiutato di appoggiare a far asciugare il mio costume sul sedile posteriore della jeep che ci portava in giro (ovviamente agli altri tre del gruppo ha subito risposto si, d’altronde erano estranei) perché gli avrebbe dato fastidio quando si sedeva, ma dopo che io l’ho appeso fuori dal finestrino (il costume, non Sandro), ha pensato bene, per fare una cazzo di foto in corsa, di spostarlo pulendo tutto il finestrino lercio della jeep.

Ora una nota per i miei compagni di basket. Ho scoperto che i lama, per tutta la loro vita defecano in un solo posto. Quindi possiamo tranquillamente stabilire che il nostro caro MATTEO Turconi è un lama (la fa solo a casa sua).

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