venerdì 6 febbraio 2009

1 - Si parte (Mercoledi 4 Febbraio)

















Ciao a tutti.

Diamo inizio ai miei racconti di una vacanza un po’ strana.
Partiamo dall’inizio. Di solito si fa così, ma mai come in questo caso è necessario farlo.
Giunti alla Malpensa, io e Sandro (il mio compagno di viaggio) ci dirigiamo ai monitor per vedere dove fare il check in. Quando sento un urlo di Sandro, non capisco e continuo imperterrito a cercare il mio volo.
Lo trovo, ma c’è qualcosa di strano: è l’unico, su decine e decine, che presenta una scritta gialla all’estrema sinistra.
La scritta dice: CANCELLED.
L’aeroporto di Londra è impraticabile causa la nevicata piu copiosa degli ultimi cinquant’anni: ma guarda che culo!
Mi associo alle madonne tirate da Sandro.
Poi, con calma flemmatica ci dirigiamo all’ufficio della British Airways (con la quale avremmo dovuto volare) scoprendo che in Argentina ci si va lo stesso, ma con Air France.
E io che il giorno prima avevo scelto i posti dei due voli…
Invece ci piazzano in una fila da quattro, chiusi in mezzo, con il mio ginocchio che arriva a metà del sedile davanti, occupato per l’occasione da un giapponese con i capelli a spazzola e l’aria discretamente incazzata.
“Non tirerà indietro lo schienale, penso”
E invece lo fa quasi subito.
Di fianco a me ho una rompi cazzo di psicologa professoressa universitaria a La Plata, che continua a ripetermi che non posso stare seduto li con la mia altezza.
Spacca i maroni a tutto l’equipaggio per farmi spostare (no, non lo fa per magnanimità, solo perché occupo metà del suo spazio) finchè alla fine ci riesce e prendendomi in un momento di semi abbiocco mi convince a sedermi ala prima fila dietro il muro (= impossibile allungare le gambe).
Ci rimango qualche ora poi torno alla base
Comunque alla fine si arriva nella terra di Diego e non è assolutamente un modo di dire.

Appena usciti all’aria aperta, ancora nel tragitto che ci porta al bus per il centro, Sandro mi dice che Buenos Aires è la città con più tette rifatte al mondo.
Dice che gliel’ha detto Ciccio (ex coinquilino di Sandro, ndr)
Poi si corregge asserendo che è il posto dove in assoluto costa di meno rifarsi il seno.
Sempre da fonte Ciccio.
Io non so dove Ciccio (o Sandro) recuperi tali notizie, fattostà che da quel momento in poi scannerizziamo ad altezza petto ogni donna che passa.
Ovviamente lo avremmo fatto lo stesso, ma adesso abbiamo una missione scientifica da sostenere: quella di constatare la verità di una simile affermazione.
Ebbene, al momento (quasi 48 ore dal nostro arrivo) possiamo affermare che la percentuale di seni rifatti a Buenos Aires si attesta intorno al 74,3 %

Che bello arrivare in un luogo caldo: 32 gradi.
Che bello togliersi i pantaloni lunghi, che bello togliersi le scarpe, che fantastico togliersi le scarpe.
Sandali e shorts: non chiedo altro.
Anzi, una birra ogni tanto.

Ieri sera, prima della cena, penso che darò a Buenos Aires un doppio voto, come sulla Gazzetta: primo empo 4 – secondo tempo 5i, media 5.
Penso questo perché come città non mi entusiasma: è molto sporca e al momento non ho visto niente di straordinario. Ma sto per mangiare il mio primo Bife de Lomo e allora tutto cambierà.
In effetti ho mangiato il miglior filetto della mia vita, ma mentre lo masticavo, non ho sentito le campane.
Forse perché, vedendoci stranieri hanno cotto troppo la carne (e se dico io che è cotta troppo…)
Quindi il mio fidanzamento con la carne argentina è solo rinviato.

Questa mattina siamo andati alla Boca, il quartiere storico di BA.
Ovviamente anche alla Bombonera (lo stadio): azz, da pelle d’oca pensare a quando è pieno di tifosi. Praticamente sei in campo.
Al ritorno, abbiamo vissuto una scena tipo quella di Marrakesh Express quando il taxi non li vuole portare da Rudi.
Quella in cui Abatantuono dice al tassista: “c’est paradossal, c’est quanto minimo paradossal”
Non avevamo moneta e il bus non ti prende se non fai il biglietto (con la moneta, ovviamente). Abbiamo girato tutti i negozi, ma nessuno ci ha cambiato. Poi uno ci manda al capolinea, ma ci fermano i poliziotti dicendoci che è zona pericolosa, di li non si passa. Torniamo indietro e uno ci ripete di andare al capolinea dicendoci che ci sono i poliziotti a proteggerci (!), poi una signora ci dice che con il numero 29, si può fare il biglietto con la carta. Andiamo a prenderlo e ovviamente non ci prende.
Ci dicono di andare da un’altra parte, al chè li mandiamo noi tutti da un’altra parte ben precisa e Sandro, presa in mano la situazione, contratta con una signora al banchetto abusivo, il cambio di moneta previo acquisto di due cazzatine dolci.
Ce l’abbiamo fatta: rifacciamo per l’ennesima volta la strada verso il bus 64, passando ancora davanti al sosia di Maradona che ci chiede (sarà la quinta volta in pochi minuti) se vogliamo fare una foto con Diego.
Non sono pronto a dirgli che preferisco Riquelme…
Comunque, tutto questo sotto una pioggerellina che, a 32 gradi non è dannosa, però rompe un tantino i coglioni.

Domani si parte per una 36 ore di bus fino all’estremo sud, costeggiando la costa est.
Sandro ha prenotato, ha fatto tutto lui, venendomi a chiedere il consenso.
Solo che mi ha fatto questa domanda svegliandomi dalla pennichella e, come sapete, io prima di due ore dal risveglio non connetto.
Non so bene cosa mi aspetta, ma un vago presentimento ce l’ho.
Comunque questa è un’altra storia, che vi racconterò la prossima volta
Ora mi sa che vado a letto: è mezzanotte, le tre di mattina italiane.
Già, ci sono rimasto anch’io quando ho scoperto la differenza di fuso orario.

Un saluto a tutti.

A

9 commenti:

  1. 1° COMMENTO



    Caro Andrea, mi sembra di capire che ci onorerai delle tue (dis) avventure e ciò mi onora!

    E’ d’obbligo un mio primo commento, che sicuramente ti darà voglia, forza e grande gioia di continuare questo grande viaggio in 60 giorni intorno ai teroni!!!!!!!!!!!!!!!!

    Non mi hai voluto ascoltare, peggio per te.

    Se solo mi avessi interpellato, sicuramente ti avrei proposto la stessa soluzione che hai già scelto, ma …….con meno chilometri: LA PUGLIA.

    Ma benedetto figlio mio ( licenza poetica ) il tuo racconto io l’ho già vissuto migliaia di volte e sinceramente questo percorso lo consiglio a tutti coloro che si avvicinano per la prima volta a suddetta terra.

    I vantaggi che ne derivano sono di ordine economico, di tempo e spazio…………..



    NB.: se poi quando alleni i nostri ragazzi, ti mettessi in pantaloncini corti, ti muovessi un po’ di più, percepiresti la stessa temperatura di 32°, senza necessariamente andare fino a laggiù.



    Non più mi prolungo e in attesa di tue prossime news, ti auguro un buon soggiorno.



    Un abbraccio ad entrambi.



    Ciao









    Pino Di Costanzo

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  2. Ciaooooooooo belli!!!

    Ue' raga.. tutto rego?!?!?

    P.S.:
    Andrea e Sandro.. se non lo avete gia' fatto x favore mettete in lista anche Marco (il romano)
    farinamar@hotmail.it
    per i vostri commenti e foto..
    Lui ha letto il primo commento ed e' rimasto gia' entusiasta
    (del commento e delle vicissitudini, nonche dei possibili luoghi vhe toccherete..)...
    anzi mi proponeva di raggiuingervi!!

    Facciamo la mattata???
    Quando e fino a quando toccherete il Brasile??!?
    (forse il solo Sandro ci andra' in Brasile?!?!

    News ASAP

    Buon weekend
    qui sono solo le 12:00 del mattino.
    ora pappa in mensa (CHE TRISTEZZA!!!)

    e poi.. Buon weekend (almeno a VOI!!!)

    Cia'
    Luca, Ubo, Ubonho, LucONE

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  3. cazzo da quando ti sei messo a scrivere libri... mi sembrava di leggere un articolo sul corriere!
    manda qualche foto della fauna da bravo.

    il nonno

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  4. se giocassimo a basket con la stessa qualità...... cmq che dire...... appoggio nonno, dovremmo stilare un "giornalino" sulla fauna dei vari luoghi del mondo che verranno visitati, se poi ci fossero anke dei brevi filmati.....

    The Puma #20

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  5. bello avere notizie ... e sapere che almeno là i poliziotti vi proteggono ....
    a presto
    barbara

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  6. ... e nel caso ti dimenticassi della tua squadra: http://promozione.towersport.com/index.htm

    saluti e baci
    ste

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  7. la storia delle tette ..no, credo di non averla mai sentita.
    alcuni amici, però mi hanno assicurato che da quelle parti girano di quelle fave..
    ocho!! spalle al muro!!

    Ciao e divertitevi fino all'esaurimento
    Alfonso

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  8. Caro Pennassa, so che magari non è il caso ma forse è giusto che tu sappia. In questo momento di spensieratezza sotto la Mole si sta decidendo il futuro della seconda squadra di Torino. Urbano è alla fine di un ciclo... All'orizzonte sta spuntando un personaggio ma non vorrei infierire troppo quindi se qualcuno se la sente può dire il nome.
    Gas#11

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